anche quest'anno,
nell’amatissimo mare nostrum,
assistiamo alla comparsa di meduse e puntuale si ripete uno stanco e logoro
copione…Frotte di bagnanti si scatenano in quello che sembra essere il loro
sport preferito (ma giocate a beach-volley per favore!) ovvero fanno a gara a
chi riesce a spiaggiare più esemplari di scifozoidi (tranquille, non è una parolaccia:
è il nome della classe a cui appartengono le meduse), il tutto accompagnato da
urla barbariche e scomposti schiamazzi.
Davvero non voglio
dilungarmi a deprecare, tantomeno in questa sede, tale comportamento. Ognuno lo
valuti da sé. Chi mi segue conosce bene il mio pensiero riguardo a come l’uomo
deve relazionarsi con la natura, con il creato.
In due parole:
rispetto assoluto.
Desidero invece
cogliere al volo l’occasione per conoscere più da vicino le meduse, fermamente
convinta che ciò che conosciamo -proprio per questo- ci fa meno paura.
Da un punto di
vista zoologico le meduse sono animali che vivono in mare (pelagiche)
nutrendosi di microrganismi (plancton). Possiamo sicuramente definire l'anatomia
di questi animali basica, essendo ridotta all'essenziale: una bocca, una cavità digerente ed i
tentacoli.
Una curiosa
particolarità consiste nel fatto che la maggior parte di esse ha una
riproduzione che alterna generazioni a morfologia diversa: la medusa appunto, che nuota tramite contrazione
corporea e che si riproduce sessualmente ed il polipo (da non confondere con il polpo) che resta fisso sul
fondale marino e che si riproduce asessualmente.
Ma veniamo alla
cattiva fama che accompagna le meduse, cercando di stabilire se è fondata o
meno.
La medusa
possiede nei tentacoli -attenzione, soltanto lì- delle cellule altamente
specializzate contenenti una sostanza urticante, cellule che si attivano quando
vengono sfiorate provocando al malcapitato di turno una reazione infiammatoria.
Ci sono delle
meduse davvero molto pericolose, il cui "tocco" può risultare mortale
per l'uomo: si tratta delle cosiddette cubomeduse,
di piccole dimensioni (massimo 15
cm ) che vivono esclusivamente nei mari tropicali.
Per quanto
riguarda le meduse che possiamo trovare dalle nostre parti, la loro
pericolosità aumenta in funzione delle zone del corpo colpite e soprattutto del
grado di sensibilità del soggetto.
Naturalmente ci
sono meduse più urticanti di altre ed alcune praticamente innocue come la bellissima Rhizostoma pulmo.
Rhizostoma pulmo foto di Dario Romeo
Amiche, avrei
ancora tanto da raccontarvi sulle meduse ma non voglio correre il rischio di
tediarvi con descrizioni e termini tecnici. Se sarò riuscita a fornirvi un
nuovo punto di vista su queste splendide creature che danzano silenziose nel
mare mi riterrò soddisfatta.
I have the dream... che un giorno sulla battigia
possa ascoltare una madre trasmettere al proprio figlio un messaggio non di
paura e di aggressività, ma di rispetto ed attenzione per ogni creatura
vivente.
Abbiamo la Terra non in eredità dai genitori, ma in affitto dai figli.
![]() |
medusa spiaggiata dall'uomo. Da notare il mozzicone di sigaretta |
Nel frattempo, per ingraziarmi le meduse e come rito apotropaico anti puntura, ho realizzato degli esemplari in amigurumi grandi e piccoli: diventeranno ciondoli e portachiavi da sfoggiare come simbolo dell'estate 2013!

Coraggio, siate Creative!
Alla prossima, Melissa
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