Dalla
sera di sabato 26 novembre, secondo il calendario liturgico
cristiano, siamo entrati nell’Avvento, ovvero nel periodo di
quattro settimane che precede la notte di Natale.
Per
immergermi meglio nel clima prenatalizio, ho consultato un libro che
non delude mai le mie aspettative e che è sempre fonte di preziose
informazioni. Sto parlando di “Calendario” del compianto Alfredo
Cattabiani, nell’edizione Rusconi.
Ecco
in sintesi alcune informazioni che voglio condividere con voi.
La
parola Avvento deriva dal latino Adventus, che significa la venuta,
una volta all’anno, della divinità nel tempio. Il cristianesimo
adottò il termine per indicare la venuta del Cristo (Adventus
Domini) e solo tra il VI e il VII secolo l’Avvento ha assunto il
significato di preparazione al Natale. Oggi la chiesa cattolica
ricorda e festeggia la venuta di Cristo come evento storico, ma anche
come evento mitico e simbolico della venuta della Divinità sulla
terra, tra noi, nei nostri cuori e come attesa della seconda venuta
alla fine dei tempi.
Per
dovere di cronaca è bene ricordare che anche per i romani, così
come per tutte le popolazioni che seguivano il calendario basato
sull’anno solare, questo periodo dell’anno era molto importante,
in quanto ci si avvicinava al solstizio d’inverno: il sole che
aveva ceduto il passo alla notte, tornava ad essere Invitto.
Con
la festa del Dies Natalis Solis Invicti (giorno di nascita del Sole Invitto ) il 25 dicembre si
celebrava l’eterno ritorno alla luce, fonte di benessere e di vita
per tutti gli esseri di questo pianeta.
Molti
ancora sono gli arcani simboli che si celano dietro agli attuali
addobbi natalizi, dietro alle luci, agli abeti. Se ci porremo in
grado di riconoscerli, di decifrarli, riconducendoli al loro reale
significato, diventeremo certamente più consapevoli del fatto che il
Natale prima di ogni altra cosa è un momento sacro, da vivere
intimamente, con attenzione e coscienza.
![]() |
Cristallo di neve - addobbo natalizio |
Coraggio,
siate Creative!
A
presto, Melissa