30 novembre 2011

Avvento

Dalla sera di sabato 26 novembre, secondo il calendario liturgico cristiano, siamo entrati nell’Avvento, ovvero nel periodo di quattro settimane che precede la notte di Natale.

Per immergermi meglio nel clima prenatalizio, ho consultato un libro che non delude mai le mie aspettative e che è sempre fonte di preziose informazioni. Sto parlando di “Calendario” del compianto Alfredo Cattabiani, nell’edizione Rusconi.
Ecco in sintesi alcune informazioni che voglio condividere con voi.
La parola Avvento deriva dal latino Adventus, che significa la venuta, una volta all’anno, della divinità nel tempio. Il cristianesimo adottò il termine per indicare la venuta del Cristo (Adventus Domini) e solo tra il VI e il VII secolo l’Avvento ha assunto il significato di preparazione al Natale. Oggi la chiesa cattolica ricorda e festeggia la venuta di Cristo come evento storico, ma anche come evento mitico e simbolico della venuta della Divinità sulla terra, tra noi, nei nostri cuori e come attesa della seconda venuta alla fine dei tempi.

Per dovere di cronaca è bene ricordare che anche per i romani, così come per tutte le popolazioni che seguivano il calendario basato sull’anno solare, questo periodo dell’anno era molto importante, in quanto ci si avvicinava al solstizio d’inverno: il sole che aveva ceduto il passo alla notte, tornava ad essere Invitto.
Con la festa del  Dies  Natalis  Solis  Invicti (giorno di nascita del Sole Invitto ) il 25 dicembre  si celebrava l’eterno ritorno alla luce, fonte di benessere e di vita per tutti gli esseri di questo pianeta.

Molti ancora sono gli arcani simboli che si celano dietro agli attuali addobbi natalizi, dietro alle luci, agli abeti. Se ci porremo in grado di riconoscerli, di decifrarli, riconducendoli al loro reale significato, diventeremo certamente più consapevoli del fatto che il Natale prima di ogni altra cosa è un momento sacro, da vivere intimamente, con attenzione e coscienza.
Cristallo di neve - addobbo natalizio

Per  approfondimenti, leggi  qui




Coraggio, siate Creative!
A presto, Melissa





20 novembre 2011

Ho una certa predilezione per l’uncinetto



Enciclopedia dei lavori femminili - DMC



Lavori femminili era il termine che si usava, non troppo tempo addietro, per indicare tutte quelle abilità manuali che le giovani donne imparavano, a casa ed a scuola, e che erano indispensabili per formare una perfetta massaia o donna di casa che dir si voglia.

Amiche ed amici state tranquilli, non ho intenzione di affrontare gli aspetti sociologici ed esaminare gli evidenti cambiamenti che ha subito la nostra società in appena cinquant’anni.

Voglio invece porre alla vostra attenzione due riflessioni.

I cosiddetti lavori femminili in generale e l’uncinetto in particolare, non devono, a mio avviso, essere considerate arti minori. Avete mai avuto l’occasione di ammirare un pizzo d’Irlanda o una trina di Orvieto? Avete mai avuto fra le mani un copriletto lavorato all’uncinetto come un pezzo intero? Credo che si resti incantati davanti a tanta bellezza e maestria.

E’ innegabile che nell’immaginario collettivo la figurina china che in silenzio è  intenta a creare capi di corredo per sé e per i familiari, poco si concilia con le donne moderne e scattanti che hanno spesso mille interessi, sempre in corsa contro il tempo.

Ebbene non sono d’accordo.
Il punto è che una cosa non esclude l’altra, ovvero possiamo essere donne calate pienamente nella realtà odierna pur mantenendo un legame col mondo delle nostre nonne e mamme, e allora sì che diventiamo ultra-moderne riuscendo a godere i privilegi di oggi e concedendoci il piacere di strizzare l’occhio al nostro passato.

Ritagliatevi uno spazio e un tempo tutto per voi e lasciate che la fantasia guidi le vostre mani … non importa se all’inizio non saranno dei “capolavori”.

Lo scrittore Hermann Hesse era consapevole che i propri acquarelli non fossero delle opere d’arte ma ciò poco gli importava: a suo dire, dipingere gli procurava un grande piacere e continuò, nonostante i risultati non sempre fossero soddisfacenti.


Coraggio, siate creative!


A presto, Melissa.


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