Oggi vorrei farvi vedere come, iniziando dal punto più semplice dell'uncinetto, la catenella, è possibile realizzare una stella come questa.
Se vi piace e volete cimentarvi anche voi nella realizzazione di qualche stellina ecco come fare.
Ci serve del filo, di lana o cotone, e un uncinetto ( deve essere adatto alla grossezza del filato scelto ).
A questo punto si procede così:
1° giro: 15 catenelle e chiudi con un p.to bassissimo.
2° giro: *6 catenelle , un pippiolino ( 3 catenelle e chiudi nella prima con un p.to bassissimo), 6 catenelle salti 2 catenelle e chiudi con un p.to bassissimo*, procedi da* a * per 5 volte in tutto.
Spezza il filo e ... voilà la vostra stellina.
Potete usarla come segnaposto, come chiudi pacco o come addobbo, dipenderà dal tipo di filo che userete.
CONSIGLIO: Stiratela bene prima di adoperarla e, se volete un effetto più rigido, basta inamidarla, la maniera più semplice e veloce è usare un po' di colla vinilica: aiutatevi con un pennello, leggermente inumidito e spalmate la colla su tutta la stellina, lasciate asciugare e il gioco è fatto.
Per chi proprio è a digiuno di uncinetto qui troverete come fare la catenella, le spiegazioni sono molto chiare.
Coraggio, siate creative!
A presto, Melissa.
PS: per qualsiasi dubbio, non esitate a scrivermi, sarò lieta di potervi aiutare.
21 dicembre 2011
16 dicembre 2011
15 dicembre 2011
Stelle e cristalli di neve per un addobbo da favola
Ecco la mia ultima fatica: una serie di addobbi commissionatemi da una persona a me molto cara.
Stelle e cristalli di neve all'uncinetto, inamidati e decorati con pailettes azzurro ceruleo: un tono freddo che evoca il grande Nord...la neve, l'inverno, i rumori ovattati e la magia di una notte speciale.
Coraggio, siate creative!
A presto, Melissa.
13 dicembre 2011
Santa Lucia simbolo di luce
Lucia,
giovane vergine siracusana, fu effettivamente martirizzata durante la
persecuzione dell’imperatore Diocleziano. I testi agiografici
raccontano che la ragazza, dopo un pellegrinaggio al sepolcro di
Santa Agata (altra martire giovane e pura) a Catania, per chiedere
la guarigione della madre Eutichia, rinunciò al matrimonio imminente e
cedette la propria dote ai poveri. Denunciata dall’ex fidanzato
come cristiana, Lucia rimase salda nelle proprie credenze tanto che
l’Arconte di Siracusa Pascasio, la condannò a morte: era il 13 dicembre del 304.
La
grande devozione popolare per la santa e il suo stretto legame con
gli occhi e la luce, nasce dalla
fortuita coincidenza per cui il 13 dicembre, nella prima metà del
XIV secolo, per uno sfasamento tra il calendario giuliano e l’anno
solare, coincideva con il solstizio d’inverno: celebrazione del
ritorno della Luce.
D’altra parte il nome Lucia (dal latino Lùcia che vuol dire “nata durante il giorno” ) ha la radice in lux, lucis ovvero luce.
D’altra parte il nome Lucia (dal latino Lùcia che vuol dire “nata durante il giorno” ) ha la radice in lux, lucis ovvero luce.
La santa di Siracusa, già nei primi secoli di diffusione del suo culto, divenne così simbolo di Luce e di via che illumina il cammino degli uomini e come tale, ne danno testimonianza illustri esponenti della chiesa. Lo stesso Dante Alighieri la esalta in questi termini sia nel Convivio che in alcune cantiche della Divina commedia.
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Santa Lucia -iconografia |
Nel
giorno di Santa Lucia è tradizione non mangiare né pane né pasta
( piatti tipici sono a base di riso e grano: minestre, riso e ceci o altri legumi)
in ricordo del miracoloso sopraggiungere sulle coste siciliane di un
carico di grano, ad opera della santa, che salvò la popolazione da
una terribile carestia.
Altra
usanza culinaria è il dolce tipico di ricotta e grano la cuccìa
che si prepara, con alcune varianti, in gran parte della Sicilia
mentre a Paola in Calabria, la cuccìa
è una cioccolata arricchita di grano, noci, scorza d'arancia e chiodi di garofano che viene scambiata tra amici e
parenti.
Il
culto della Santa si è diffuso nel medioevo in tutta l’Italia e
così sono nate altre usanze: soprattutto in Veneto, Santa Lucia (
come il Bambino Gesù, San Nicola e la Befana) in groppa al suo
asinello, la notte tra il 12 e il 13 dicembre, porta i doni ai
bambini buoni e per chi non lo è stato, lascia una bacchetta. Anche
qui è tradizione preparare dei dolcetti da lasciare per la Santa.
Infine,
mi piace ricordare che in Danimarca e in Svezia c’è una bella
commemorazione della martire che culmina con l’elezione della
“vergine saggia” .
Un augurio a tutte le Lucia e a tutti coloro che portano LUCE nel mondo.
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Il corpo si contamina solo se l'anima lo consente- Santa Lucia |
Un augurio a tutte le Lucia e a tutti coloro che portano LUCE nel mondo.
Coraggio,
siate creative !
A presto, Melissa.
Note:
Per approfondire leggi qui
Se vuoi sapere come si festeggia la santa in Sicilia leggi qui.
Per la ricetta dei dolcetti veronesi di Santa Lucia leggi qui.
Per sapere di più sui festeggiamenti in Svezia leggi qui
PS: mi preme sottolineare che gran parte delle notizie riportate in questo post sono tratte dal libro "Calendario" di Alfredo Cattabiani, edizioni Rusconi.
A presto, Melissa.
Note:
Per approfondire leggi qui
Se vuoi sapere come si festeggia la santa in Sicilia leggi qui.
Per la ricetta dei dolcetti veronesi di Santa Lucia leggi qui.
Per sapere di più sui festeggiamenti in Svezia leggi qui
PS: mi preme sottolineare che gran parte delle notizie riportate in questo post sono tratte dal libro "Calendario" di Alfredo Cattabiani, edizioni Rusconi.
10 dicembre 2011
Stella di Natale insolita
Nel mio giardino è nata una stella.
Eccola: si tratta del fiore di una Stapelia Variegata, splendida e particolare succulenta originaria del Sud Africa.
Eccola: si tratta del fiore di una Stapelia Variegata, splendida e particolare succulenta originaria del Sud Africa.
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Stapelia variegata. |
La
piantina, una talea donatami da una vera appassionata di piante
grasse, con grande generosità è fiorita, regalandomi questo
spettacolo.
Per
renderle l’onore che merita, ho realizzato anch’io una stella naturalmente di filo, l'ho inamidata ed è pronta per essere usata come addobbo per l’albero di Natale.
Ringrazio Curly per la Stapelia e non solo...
Coraggio, siate creative!
A presto, Melissa.
Coraggio, siate creative!
A presto, Melissa.
6 dicembre 2011
Babbo Natale ovvero Santa Claus ovvero San Nicola
E’ veramente necessario spendere due parole su questo Santo tanto caro alla città di Bari, che nella Cattedrale ne custodisce le spoglie dal lontano 1087, anno in cui ,si racconta, dei marinai baresi le trafugarono dalla chiesa di Mira (attuale Dembre-Turchia) per trasportarle nella loro città.
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San Nicola |
Da allora San Nicola è patrono di
Bari ed in questo giorno, a Bari e a Molfetta, vi è ancora l’usanza
di far trovare dolci e regali ai bambini.
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Santa Claus |
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per saperne di più |
Ma
il lungo viaggio di San Nicola non si è fermato nei confini europei
e trasvolando
5 dicembre 2011
Una ghirlanda fai da te
La ghirlanda festosa, da mettere fuori della porta come allegro benvenuto, oppure da usare come centrotavola, è la protagonista assoluta del periodo natalizio nel Nord Europa.
Una mia amica, con vari trascorsi in Germania, mi ha raccontato che lì era abitudine consolidata acquistarla o meglio ancora prepararla con le proprie mani per usarla come addobbo natalizio.
Durante la primavera avevo colto delle bellissime pigne di cedro dalla forma simile a quella di una rosa; un mese fa bellissimi semi di falso pepe (schinus molle) e qualche coccola di ginepro. Armata di pazienza e di fil di ferro, colla e spago, ho realizzato questa ghirlanda assai suggestiva, completamente naturale e molto semplice.
Coraggio, siate creative!
A presto, Melissa.
1 dicembre 2011
Calendario dell'Avvento
Oggi
si appende il calendario dell’Avvento.
Io ho scelto questo.
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Calendario dell'Avvento in feltro |
Ventiquattro coni con la simpatica faccia di Babbo Natale, nei quali mettere ogni giorno qualche dolcetto, una poesia, oppure un biglietto con un pensiero rivolto al Natale che sta arrivando.

Lo si appende, ed ecco che ogni giorno è una festa, con una piccola sorpresa da scoprire.
Coraggio, siate creative!
A presto, Melissa.
30 novembre 2011
Avvento
Dalla
sera di sabato 26 novembre, secondo il calendario liturgico
cristiano, siamo entrati nell’Avvento, ovvero nel periodo di
quattro settimane che precede la notte di Natale.
Per
immergermi meglio nel clima prenatalizio, ho consultato un libro che
non delude mai le mie aspettative e che è sempre fonte di preziose
informazioni. Sto parlando di “Calendario” del compianto Alfredo
Cattabiani, nell’edizione Rusconi.
Ecco
in sintesi alcune informazioni che voglio condividere con voi.
La
parola Avvento deriva dal latino Adventus, che significa la venuta,
una volta all’anno, della divinità nel tempio. Il cristianesimo
adottò il termine per indicare la venuta del Cristo (Adventus
Domini) e solo tra il VI e il VII secolo l’Avvento ha assunto il
significato di preparazione al Natale. Oggi la chiesa cattolica
ricorda e festeggia la venuta di Cristo come evento storico, ma anche
come evento mitico e simbolico della venuta della Divinità sulla
terra, tra noi, nei nostri cuori e come attesa della seconda venuta
alla fine dei tempi.
Per
dovere di cronaca è bene ricordare che anche per i romani, così
come per tutte le popolazioni che seguivano il calendario basato
sull’anno solare, questo periodo dell’anno era molto importante,
in quanto ci si avvicinava al solstizio d’inverno: il sole che
aveva ceduto il passo alla notte, tornava ad essere Invitto.
Con
la festa del Dies Natalis Solis Invicti (giorno di nascita del Sole Invitto ) il 25 dicembre si
celebrava l’eterno ritorno alla luce, fonte di benessere e di vita
per tutti gli esseri di questo pianeta.
Molti
ancora sono gli arcani simboli che si celano dietro agli attuali
addobbi natalizi, dietro alle luci, agli abeti. Se ci porremo in
grado di riconoscerli, di decifrarli, riconducendoli al loro reale
significato, diventeremo certamente più consapevoli del fatto che il
Natale prima di ogni altra cosa è un momento sacro, da vivere
intimamente, con attenzione e coscienza.
![]() |
Cristallo di neve - addobbo natalizio |
Coraggio,
siate Creative!
A
presto, Melissa
20 novembre 2011
Ho una certa predilezione per l’uncinetto
Lavori femminili era il termine che si usava, non troppo tempo addietro, per indicare tutte quelle abilità manuali che le giovani donne imparavano, a casa ed a scuola, e che erano indispensabili per formare una perfetta massaia o donna di casa che dir si voglia.
Amiche ed amici state tranquilli, non ho intenzione di affrontare gli aspetti sociologici ed esaminare gli evidenti cambiamenti che ha subito la nostra società in appena cinquant’anni.
Voglio invece porre alla vostra attenzione due riflessioni.
I cosiddetti lavori femminili in generale e l’uncinetto in particolare, non devono, a mio avviso, essere considerate arti minori. Avete mai avuto l’occasione di ammirare un pizzo d’Irlanda o una trina di Orvieto? Avete mai avuto fra le mani un copriletto lavorato all’uncinetto come un pezzo intero? Credo che si resti incantati davanti a tanta bellezza e maestria.
E’ innegabile che nell’immaginario collettivo la figurina china che in silenzio è intenta a creare capi di corredo per sé e per i familiari, poco si concilia con le donne moderne e scattanti che hanno spesso mille interessi, sempre in corsa contro il tempo.
Ebbene non sono d’accordo.
Il punto è che una cosa non esclude l’altra, ovvero possiamo essere donne calate pienamente nella realtà odierna pur mantenendo un legame col mondo delle nostre nonne e mamme, e allora sì che diventiamo ultra-moderne riuscendo a godere i privilegi di oggi e concedendoci il piacere di strizzare l’occhio al nostro passato.
Ritagliatevi uno spazio e un tempo tutto per voi e lasciate che la fantasia guidi le vostre mani … non importa se all’inizio non saranno dei “capolavori”.
Lo scrittore Hermann Hesse era consapevole che i propri acquarelli non fossero delle opere d’arte ma ciò poco gli importava: a suo dire, dipingere gli procurava un grande piacere e continuò, nonostante i risultati non sempre fossero soddisfacenti.
Coraggio, siate creative!
A presto, Melissa.
Amiche ed amici state tranquilli, non ho intenzione di affrontare gli aspetti sociologici ed esaminare gli evidenti cambiamenti che ha subito la nostra società in appena cinquant’anni.
Voglio invece porre alla vostra attenzione due riflessioni.
I cosiddetti lavori femminili in generale e l’uncinetto in particolare, non devono, a mio avviso, essere considerate arti minori. Avete mai avuto l’occasione di ammirare un pizzo d’Irlanda o una trina di Orvieto? Avete mai avuto fra le mani un copriletto lavorato all’uncinetto come un pezzo intero? Credo che si resti incantati davanti a tanta bellezza e maestria.
E’ innegabile che nell’immaginario collettivo la figurina china che in silenzio è intenta a creare capi di corredo per sé e per i familiari, poco si concilia con le donne moderne e scattanti che hanno spesso mille interessi, sempre in corsa contro il tempo.
Ebbene non sono d’accordo.
Il punto è che una cosa non esclude l’altra, ovvero possiamo essere donne calate pienamente nella realtà odierna pur mantenendo un legame col mondo delle nostre nonne e mamme, e allora sì che diventiamo ultra-moderne riuscendo a godere i privilegi di oggi e concedendoci il piacere di strizzare l’occhio al nostro passato.
Ritagliatevi uno spazio e un tempo tutto per voi e lasciate che la fantasia guidi le vostre mani … non importa se all’inizio non saranno dei “capolavori”.
Lo scrittore Hermann Hesse era consapevole che i propri acquarelli non fossero delle opere d’arte ma ciò poco gli importava: a suo dire, dipingere gli procurava un grande piacere e continuò, nonostante i risultati non sempre fossero soddisfacenti.
Coraggio, siate creative!
A presto, Melissa.
16 novembre 2011
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